C’era una volta un autore/regista che non raccontava fiabe né ai bambini né agli adulti scrive “Le Monde” parlando di Cendrillon, versione (ri)scritta e diretta da Joël Pommerat
della fiaba di cui siamo debitori a Perrault e ai Grimm. Il regista
illumina, non solo metaforicamente, visto il ruolo preponderante della
luce nello spettacolo, i lati oscuri di una storia che credevamo di
conoscere a memoria. Racconta quanto profondo sia il legame tra dolore e
senso di colpa, quanto fragile e suggestionabile la mente dei bambini e
quanta sofferenza occorra per conquistare la maturità, la felicità e
l’amore.
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